sabato 19 novembre 2016
Elogio della pazzia
Sarà perchè vengo da due incontri in cui ero finalmente il più vecchio, quello che come dice Guccini ha trasformato con un rodere sordo i suoi io faccio in mi ricordo, ma leggendo l’appello dei soliti culi caldi, un orrendo guazzabuglio di vecchi rivoluzionari imborghesiti, liberali d’assalto e scrittori buonisti, mi è venuto il sangue agli occhi sull’erasmus per gli studenti medi. Obiettivo dei firmatari e dei pubblicatori: i soliti destini magnifici e progressivi dell’Europa. Diciamo la risposta, tra il tè delle cinque e lo spritz delle sette, a Donald Trump e alla Brexit. E lì in mezzo, autodefinita una proposta fortemente simbolica, appunto l’erasmus per i ragazzini delle medie. Via ragazzi che vi si porta in gita che non sapete cos’è l’Europa. Il sangue nelle congiuntive in parte sta nella retorica della generazione Erasmus, esemplificata da uno storico “vi aspettiamo” lanciato da un giornale a quelli inglesi dopo la Brexit e prima di scoprire che i giovani in quel referendum non hanno votato. A quei giovani che non aspetterebbero, nel racconto mediatico, altro che il cambiamento invocato dalle banche d’affari. Ma soprattutto a quei ragazzi cui verranno imposte dalla buona scuola delle corvè, ovviamente gratuite,andare tra una traduzione di Sallustio e un logaritmo a girare hamburger sotto il doppio arco giallo o a sistemare t shirt da Zara. Se no, immagino, niente gita fuori porta.
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