sabato 26 novembre 2016

Il vecchio e il mare

Secondo me, sognava i leoni. Aveva preso il mare con quel pugno di esagitati che ricordano, dovrebbero almeno in Italia ricordare,i fratelli Bandiera, Pisacane, Garibaldi. Senza sapere quale sarebbe stato l’approdo. Il più probabile finire massacrato al suono della tarantella finale di Allosanfan, ripresa anche da Tarantino. Ma la fortuna e il destino gli consegnarono il grande pesce. Nobile e iridescente nei suoi salti, trascinò quella barca molto lontana da riva , dove non pensava di finire, non era mica comunista quando partì. E quando il pesce, sfinito, si arrese era molto più grande di quella barchetta, un peso quasi impossibile da sostenere da solo. E attorno c’erano gli squali che da ogni parte venivano a strappare i pezzi del grande pesce. E bisognava difenderlo solo con un coltello legato ad un remo. Ma se prenderlo è stato possibile, difenderlo non lo è mai. Nessuno ci riesce. Facile irridere il vecchio, mentre due continenti erano preda di narcos, golpisti, torturatori, squadroni della morte. Però a riva è arrivato. Il grande pesce ridotto a uno scheletro. Ma la coda e la spada dicevano della sua immensità, del gesto folle, prometeico di chi non ha tagliato la corda e lo ha preso. “Sono andato troppo al largo”. Il vecchio si era riaddormentato. Sognava i leoni

20 commenti:

  1. Giuro, Massimo Rocca, che ho avuto la pelle d'oca ad ascoltare questo post.
    Grazie.
    Di cosa?
    Delle parole, che a volte, sempre meno frequentemente, assumono i caratteri di un dono.

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    1. ma grazie a te della tua gentilezza

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    2. mi associo al commento di Donald, aggiungendo un plauso per la frase finale : " sono andato troppo al largo"....bellissima.

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    3. Paolo, magari fosse mia. Copiata pari pari dal finale di Hemingway. Però copiata bene

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  2. Sempre più avanti degli altri nei tuoi commenti e questo l'ho trovato veramente emozionante

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    1. Grazie, del resto per me Cuba è quel racconto lì, come se Ernest sapesse, anni prima.

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  3. L'emozione in parole che non volano nel vuoto, ms lascisno il segno nell'anima. Sintesi di Fidel, scarna e prometeica, com'è stato lui, intemerato, senza abbassare il capo ai colossi della politica. Grazie Massimo!

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  4. L'emozione in parole che non volano nel vuoto, ms lascisno il segno nell'anima. Sintesi di Fidel, scarna e prometeica, com'è stato lui, intemerato, senza abbassare il capo ai colossi della politica. Grazie Massimo!

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  5. L'emozione in parole che non volano nel vuoto, ms lascisno il segno nell'anima. Sintesi di Fidel, scarna e prometeica, com'è stato lui, intemerato, senza abbassare il capo ai colossi della politica. Grazie Massimo!

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  6. Mio caro Massimo. Oggi non sento dolore, se non quello umanamente naturale, per la morte di Castro. E' uno dei tanti che hanno frantumato i miei sogni di ragazza, cittadina, persona che credeva ci fosse posto per tutti su questa terra e che qualcuno, ai deboli, doveva dare voce. Non ha potuto, non ha voluto. Non sta a me sentenziare. Ma ti ringrazio per questo post scritto con la maestria del cuore e la raffinatezza del cervello.

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  7. Da brividi, mi hai fatto venire il groppo in gola. Grazie per le emozioni che riesci sempre a trasmettere usando le parole in maniera splendida.

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  8. mi hai rinfrancato di tutta l'insipida melassa insipida che ci avvolge ormai nello scenario politico nostrano, con questo tuo post abbiamo navigato al largo, da tutto, come il grande vecchio starà facendo ora magari, forse i leoni possono aspettare...

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  9. Come sempre, quando l'analisi di quel che è definitivamente stato e non sarà più di libera dal fardello di dover guardare avanti e capire e ti concede di guardare indietro e riflettere, quel che emerge è poesia. Ho capito Castro, tutto a un tratto, con questa geniale rivisitazione di un libro che ho molto amato. Grazie infinite, anche se arrivano cariche di mestizia: non è rimasto nessuno a sognare leoni.

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  10. Solo tu puoi, con poche righe, emozionare e trasmettere quello che fiumi di inchiostro non sono in grado neanche di immaginare.

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  11. Grazie ad Antonio ho scoperto che "contropelo" di Massimo Rocca esiste ancora. E quello di oggi è un dono.

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  12. leggo sempre con estremo piacere i tuoi commenti e questa volta ti sei superato ! il tuo commento giornalistico ha sfiorato la poesia

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    1. Grazie, ma non ho fatto altro che arrampicarmi sulle spalle di un gigante

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