lunedì 27 marzo 2017

Lo chiameremo Jeeg Robot?

Se siete convinti che la google car servirà a farvi parcheggiare con comodo siete degli illusi. L’obiettivo è quello di eliminare un altro snodo del lavoro umano, i camionisti. Che hanno la sgradevole abitudine di fare pipì ed aver fame di tanto in tanto, e se poi possono dormire magari evitano la strage in autostrada. Google truck questi bisogni ovviamente non li avrà, così il camion correrà, come quello di Duel, 24 ore su 24 al nostro inseguimento. Tra il 25 e il 40 % dei posti di lavoro tra 15 anni saranno a rischio di sostituzione artificiale, dice l’ultimo rapporto della Pricewater and Coopers. Questo non significa un’ automatica ed equivalente caduta del lavoro umano, perchè altri tipi di lavori sorgono di continuo, io cito sempre il settore dei videogames. Ma il dato è di quelli con cui dovremo e dovranno soprattutto i giovani confrontarsi per capire a chi andrà il dividendo della automazione. Perchè il punto è sempre questo. Se il lavoro non umano costerà inevitabilmente meno e produrrà presumibilmente di più, non è affatto detto che ciò debba essere un male per gli umani. A patto che quei risparmi e quella maggior produttività non vengano sequestrati e tesaurizzati dai soliti noti. Ma siano redistribuiti. E non sotto forma di reddito di cittadinanza, che ci trasforma in puri consumatori a livello di sussistenza, dando sbocco alla produzione robotizzata e moltiplicando i profitti. Ma in maggiori risorse pubbliche per un welfare sempre più caro, pensiamo alla medicina di avanguardia e in tempo libero dal lavoro. Meno ore, meno giorni di lavoro a parità di salario. L’Utopia keynesiana, le tre ore di lavoro giornaliero che ci sarebbero bastate per vivere in modo soddisfacente lasciando il resto del tempo ad una espressione libera di sè, che può ovviamente anche essere ulteriore lavoro, ma non più nello scambio asimmetrico tra prenditore e prestatore d’opera. Insomma il robot potrà essere strumento ancora più micidiale di ingiustizia ed ineguaglianza oppure una grande occasione di liberazione. Noi schiavi degli automi o loro al nostro servizio. Di tutti, non di 8 o 10 persone. Per riuscirci bisognerà lottare, come lottarono gli operai della prima industrializzazione. Io non so se farò in tempo a vedere la strada che sarà imboccata. Mi raccomando non fate scherzi.

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