mercoledì 21 giugno 2017

Cameriere mi porti il Conte, per favore.

Jon Ossoff, chi era costui? Era , per dirla con le parole del nostro presidente del consiglio il Conte Paolo Gentiloni Silveri, viendalmare,un esponente della sinistra che vince. Perchè ci ha detto il Conte, nato maoista e gruppettaro per finire rutelliano e renziano, davvero che spreco che si fa della vita a volte, quella che perde non gli piace. Quella che perde, dice, è quella di Sanders e di Corbyn. Quella che vince, ovviamente, deve essere quella di Macron. E Jon Ossoff è proprio un macronide della Georgia, USA. Impegnato con il sostegno economico spettacolare dell’ala clintoniana del partito, quasi 23 milioni di dollari di spesa, a vincere la più facile delle campagne elettorali per un seggio parlamentare in una supplettiva. La più facile, a leggere le nostre cronache e i nostri commenti, basata sullo slogan: rendete furibondo Trump. Quel presidente spregevole e disprezzato, inseguito dall’impeachment per ostacolo alla giustizia, forse spia russa o comunque succube di Putin, quel pagliaccio che sapete e che in quel particolare distretto, di buona classe medio alta americana, aveva vinto per appena il 2% dei voti sulla Clinton. E quindi vai col macronide, sottospecie hillaryca. A me i repubblicani per bene, disgustati dal capello color paglia, vai con un bel programma centrista, e chi se ne frega dell’elettorato di Sanders, quello che avendo sentito il conte Gentiloni perde, insomma la ripetizione in salsa giovanile del sorriso rictus della ex first lady. Ovviamente la sinistra che vince ha perso. Si è scoperto che per quanto gli americani disprezzino Trump, solo il 31% nell’ultimo sondaggio pensa che un congresso controllato dai democratici attuali avrebbe un qualche impatto positivo sulle loro vite. Questo voto, per noi giornalisti qui a destra dell’Atlantico non significa nulla, abbacinati dal Re Sole dell’Eliseo e dal suo insostenibile splendore vincente, 16% degli aventi diritto al voto nel ballottaggio delle politiche. Però se leggeste The Nation, The Jacobin, Vox e pure il Financial Times vedreste che loro ne parlano, eccome di Jon Ossoff. Come dell’ultima pietruzza tombale sulla sinistra che vince di Gentiloni. Quella che per riuscirci, e ormai non sempre, è diventata solo un’altra destra.

1 commento:

Ricordo a tutti gli utenti che chi invia un commento si assume le responsabilità civili e penali da esso derivanti.
La libertà di espressione del proprio pensiero è sacrosanta, ma incontra dei limiti ben precisi, volti a tutelare la dignità, l'onore e la reputazione altrui.
Qualsiasi commento ritenuto inappropriato verrà rimosso nel minor tempo possibile, compatibilmente con la natura occasionale, e non professionale, della mia presenza on-line.