domenica 1 ottobre 2017

Omaggio alla Catalogna

Ragionare per analogie può essere un problema. Però talvolta serve. Perchè il Sud Sudan si e la Catalogna no? Prescindiamo per un momento dal merito della vicenda. La risposta può essere una sola. Ci sono luoghi del mondo in cui la Storia può ancora svilupparsi, evolvendosi o involvendosi, ed altri che hanno raggiunto uno stato di perfezione, di omeostasi, che va preservata in quanto tale e dove la Storia può solo scorrere in argini predefinita. E' la risposta, implicita, non detta dei difensori dello status quo. Ma è una risposta che non ha alcun senso. Davvero è la parola di chi nel manicomio afferma di essere Napoleone. Perchè chi l'afferma oggi, nella sua giovinezza o iniziale maturità ha assistito spesso entusiasticamente al dissolversi degli imperi coloniali. Una sessantina di nazioni, studiate in geografia da mio padre sono più che triplicate nello studio dei miei figli. Confini, etnie, religioni, lingue sono state frullati in tutti i modi possibili, con tutti i mezzi possibili, dai pacifici trattati alle guerre civili. Quelli erano i luoghi della Storia in azione. Storia che non può agire nella Spagna che ha raggiunto l'optimum. Può agire in Jugoslavia, può agire in Unione Sovietica, può agire in Serbia, può agire in Ucraina, può agire nel Kossovo, può agire nel Donbass. Può agire in Gran Bretagna e Scozia. Non può agire in Spagna e in Catalogna. Ma chi decide? Il popolo, diciamo noi che crediamo nella sempre più periclitante democrazia. Ma quale popolo? Quello della parte o quello del tutto? L'intero popolo della Unione Sovietica o solo il popolo ucraino? L'intero popolo ucraino o solo i russofoni del Donbass. L'intero popolo serbo o solo i kossovari? L'intero popolo della Gran Bretagna o gli scozzesi? E se il popolo di una parte agisce che si fa? Si assiste come in Scozia, si interviene contro il governo centrale come in Kossovo, ci si schiera con il governo centrale come a Barcellona? O ci si abbandona allo storicismo da operetta di chi confronta la storia della Generalitat con quella di Braveheart o delle armate serbe sterminate dai turchi nelle piane del Kossovo o della fondazione di Sebastopoli o del Rus di Kiev. Cioè a chi prova a definire la Storia, che è un processo,, con la geografia che è immobilità. E non sono i difensori dello status quo nei luoghi dove la Storia sarebbe finita, i più forti sostenitori del superamento degli Stati nazionali per tornare ad entità multi etniche, multi linguistiche, multi religiose, che chiamiamo più Europa ma che nulla sono se non i vecchi imperi più il suffragio universale (quando si vota come vuole la Storia, perchè se no il votante è rozzo, ignorante, retrogrado). Li di colpo la Storia "perfetta" si rivela perfettibile. Cioè il darwinismo ci indicherebbe la via del dinosauro europeo, perchè c'è quello americano e quello cinese. Ma ovviamente indica al dinosauro russo la terapia opposta: farsi mammifero baltico, caucasico o centroasiatico. Ma allora questa Storia è finita o è in movimento? E dove va?E soprattutto chi lo decide?

5 commenti:

  1. Certamente, hai ragione. Bisognerebbe però capire quanti sono i catalani che vogliono l'indipendenza e perché il referendum non ha quorum. Chi decide, infatti? Mille indipendentisti o cinque milioni di catalani? Hai ragione, la storia non si può fermare. Ma chi decide come in che direzione deve andare la storia? E siamo sicuri che anche i paragoni con altre realtà abbiano senso? Con stima. Michele

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi pare che lo svolgimento dei fatti ci abbia risposto. Con le parole usate da Martin Sheen qui. https://m.youtube.com/watch?v=y1DHNoHxB_c

      Elimina
    2. Sagge considerazioni. Il mondo è in continua evoluzione e non vedo perché gli stati devono essere congelati. Perché congelarli ad oggi è non nell'anno zero o nell'anno 1000. Poi perché usare oggi due misure diverse....si allo smembramento della ex unione sovietica no alla Spagna. Alla fine non dai risposte ma solo domande. Diamole le rispsoste che sono conseguenziali ai ragionamenti. Perché li si è qui no? Perché chi ci governa si arroga il diritto di decidere in un delirio di onnipotenza che sarà foriero di grandi cataclismi sociali. Ci si può dividire senza problemi come insegna la Cecoslovacchia. Basta avere dei politici illuminati. Le divisioni cruente ci sono quando ci sono governanti che sebbene democraticamente eletti hanno una anima dittatoriale.

      Elimina
  2. chiaro che le tue domande finali, caro Massimo (la Storia è finita o è in movimento? E dove va? E soprattutto chi lo decide?) sono sia retoriche che effettive. La Storia, specie quella politica, è un braccio di ferro: finchè si combatte non si sa chi vince, poi alla fine una delle due parti prevale. Almeno momentaneamente (i citati Scozzesi hanno votato per la propria indipendenza meno di 5 anni fa, ma ora -in fase Brexit- l'esito sarebbe lo stesso?). Gli Irlandesi vogliono unire tutta la loro isola, repubblicanamente, e la UE non si straccerebbe certo le vesti per un Ulster che continui invece a far parte della Corona... Insomma, a casi diversi, risposte diverse, da parte di chi rappresenta gli altri Stati. Non è un giudizio di merito, ma di Realpolitik

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rispondo a te e insieme a Andrea. Certo che le domande sono retoriche e, proprio per le analogie scelte, contengono le risposte. E tuttavia un dubbio, non sulla fine della Storia, cui credono solo i liberal liberisti, ma sulla sua direzione di marcia, permane

      Elimina

Ricordo a tutti gli utenti che chi invia un commento si assume le responsabilità civili e penali da esso derivanti.
La libertà di espressione del proprio pensiero è sacrosanta, ma incontra dei limiti ben precisi, volti a tutelare la dignità, l'onore e la reputazione altrui.
Qualsiasi commento ritenuto inappropriato verrà rimosso nel minor tempo possibile, compatibilmente con la natura occasionale, e non professionale, della mia presenza on-line.