venerdì 27 ottobre 2017

Dal bar in piazza

Ma se quello che, dopo essere stato cacciato dal governo da un plebiscito di voti popolari, ha trascinato in piazza gli stracci sporchi di Bankitalia, costretto il governo a mettere le fiducie sulla legge elettorale in entrambe le camere facendo trasalire le vecchie e sperimentate giunture perfino dell’emerito Napolitano, indotto il presidente del Senato ad andarsene disgustato dal partito, fatto mancare i “suoi” ministri dal consiglio sulla proposta di nuovo governatore da presentare al capo dello Stato, fosse stato Silvio Berlusconi e se il suo partito si fosse chiamato Forza Libertà o Popolo d’Italia, scusate sono un pensionato e non mi ricordo, oggi non ci sarebbero tutti i giornali per bene a chiamarci alle piazze e soprattutto alle urne per erigere un baluardo contro l’avventurismo e il populismo? Se fosse un oscuro ex steward del San Paolo assunto , nell’immortale definizione di De Luca , alla condizione di sfaccendato non saremmo qui a dire che la sfida è tra chi ha il senso delle istituzioni repubblicane e chi ha una concezione del partito ispirata a quel filosofo di Pietro Savastano? Non si tuonerebbe all’anomalia mai sopita, citando il ribellismo delle classi dirigenti, ed elencando i cadaveri eccellenti che il pistolero toscano si lascia dietro nella sua versione di Scarface? No? Così solo per sapere, tanto per regolarsi tra un mano e l’altra di tressette.

4 commenti:

  1. Ciao Massimo, ti ho conosciuto grazie al blog di Bagnai e ho scoperto che in mezzo al mainstream dell'informazioni ci sono pecore bianche. Visto che tu in quel mondo c'eri, com'è che funziona? Qualcuno spiega cosa dire o implicitamente coi si accoda come pecore ripetendo sempre lo stesso mantra brucando l'erba più verde? Possibile siano tutti privi di un senso critico o è il "tenere famiglia" appiattisce tutto al conformismo?

    Un saluto

    RispondiElimina
  2. Ciao Massimo, ti ho conosciuto grazie al blog di Bagnai e ho scoperto che in mezzo al mainstream dell'informazioni ci sono pecore bianche. Visto che tu in quel mondo c'eri, com'è che funziona? Qualcuno spiega cosa dire o implicitamente coi si accoda come pecore ripetendo sempre lo stesso mantra brucando l'erba più verde? Possibile siano tutti privi di un senso critico o è il "tenere famiglia" appiattisce tutto al conformismo?

    Un saluto

    RispondiElimina
  3. Tempo fa, allora, visto che Alberto mi ha bannato per lo stesso motivo per cui tu mi definisci pecora bianca. Cioè che basta non avere amici che siano più importanti del tuo sentimento di verità. Per cui avendogli detto un millesimo di quello che dico di Scalfari o Mauro a lui sono girati. Peccato per lui. La questione che poni è molto complessa. In un certo senso i giornalisti, come i politici, non sono altro che un microcosmo analogo alla società che li produce. Quindi seguono la famosa regola 10% migliori 10% peggiori e 80% uguali. Il meccanismo della comunicazione non funziona a senso unico. Non sei solo tu che scrivi a formare l'opinione pubblica e anche lei con le sue aspettative a formare il tuo scrivere. In fondo tu sei un venditore non puoi proporre al cliente cose che nessuno vuole sentire dire. Non ci sono salumai nel mondo islamico. Poi, naturalmente ci sono i condizionamenti subdoli quelli di cui neppure tu giornalista ti accorgi. L'influenza delle grandi firme, dei colleghi che sono arrivati. Sono modelli. Se un interesse acchiappa uno di quelli, decine ne saranno acchiappati per pura imitazione. Poi anche i giornalisti tengono famiglia, sono ricattabili sul piano dell'occupazione come ( e da parecchi anni più) di ogni altro lavoratore. Con la differenza che il settore è piccolo e quando sei fuori rientrare è impossibile. Poi c'è in tutti una sopravvalutazione grave del mestiere. Noi ripetiamo spesso che siamo gente che non sa nulla e che parla di tutto. E' la pagina scritta o la tribuna vocale che ci trasforma in mediatori. Ma come avete visto è bastata la nascita di internet,la possibilità di interagire, di accedere alle fonti per desacralizzare la professione. Dopodichè ci sono quelli che tengono più alla curiosità che alla carriera. Come nella famosa barzelletta di Sacconi, per non essere stuprata alla monaca bastava dire di no. Ma la fecero santa. Non so se ti basta come risposta. Io sono a tua disposizione

    RispondiElimina
  4. Ecco Massimo ...mi verrebbe da dire che per la tua bile e' molto meglio che continui a giocare a tressette che come forma di divertimento e' estremamente piu' alta e dilettevole, dell'abbassarsi a commentare le simpatiche operazioni di pseudo-marketing politico del Capo del PD...
    ma siccome immagino cosa pensi e quanto anche tu abbia a cuore la VERITA' e la GIUSTIZIA forse piu' della tua bile...ti ringrazio dei tuoi commenti !!!!

    RispondiElimina

Ricordo a tutti gli utenti che chi invia un commento si assume le responsabilità civili e penali da esso derivanti.
La libertà di espressione del proprio pensiero è sacrosanta, ma incontra dei limiti ben precisi, volti a tutelare la dignità, l'onore e la reputazione altrui.
Qualsiasi commento ritenuto inappropriato verrà rimosso nel minor tempo possibile, compatibilmente con la natura occasionale, e non professionale, della mia presenza on-line.