giovedì 13 luglio 2017

Titanic

Adesso l’iceberg non è nemmeno più una metafora. Sta lì, grosso come la Liguria, sulla nostra rotta. E piccoli colpi di timone non basteranno ad evitarlo. Leviamo i calici alla Volvo, che tra un paio di anni costruirà solo auto elettriche. Ma sono quisquilie. Ci stiamo avviando, come ciechi Ahab, verso la nostra balena bianca che nuota placida, ignara del furore predatorio che la insegue. Ogni colpo della sua coda già smuove ondate che ci spazzano. Non la vediamo, ne intuiamo la scia quando gli incendi consumano i paesi del clima temperato. Quando gli abitanti di quelli tropicali si spiaggiano sulle nostre coste. Fenomeni naturali, ci ostiniamo a chiamarli, quando di naturale non hanno più nulla. Estrema difesa del mondo contro chi avendo tutto vuole sempre di più, senza condividere nulla. E come il patetico Starbuck, l’onesto, timoroso, secondo del Pequod nessuno che abbia il coraggio di strappare il timone dalle mani dei folli indicando la rotta di casa. Posto che il tempo ci sia, che le barche non siano già state calate e i ramponi affilati. Che il capitalismo non stia già ritto sulla prua gridando, dal cuore dell’inferno io ti trafiggo. E che poi non resti altro che il grande sudario del mare, indifferente come milioni di anni fa.

4 commenti:

  1. Mirabile e poetica sintesi della rovina dell'umanità. Ineluttabile e già scritta nel nostro DNA sin dai tempi dell'assedio di Troia.

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  2. Mirabile e poetica sintesi della rovina dell'umanità. Ineluttabile e già scritta nel nostro DNA sin dai tempi dell'assedio di Troia.

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  3. posso dirlo, caro Massimo ? Questa è la tua metafora non-metafora più estrema, ultimativa, sul trionfo macabro del capitalismo. E la più vera. Senza redenzione, se non casuale (e non causale)

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  4. Grazie a entrambi. Mi (s)conforta quest altra notizia. Che allude all'indifferenza che ci attende.www.google.it/amp/s/amp.theguardian.com/world/2017/jul/15/quite-odd-coral-and-fish-thrive-on-bikini-atoll-70-years-after-nuclear-tests

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