lunedì 3 luglio 2017

Oh, Jeremy Corbyn

Oh, Jeremy Corbyn. E’ il coro da stadio che accoglie ovunque il leader laburista inglese, diventato ormai un tale tormentone che gli organizzatori di Wimbledon hanno deciso di impedire che possa essere cantato tra un ace e una volèe. Ma voi lo cantereste Oh Giuliano Pisapia, durante il concerto di Vasco Rossi se lui apparisse a sorpresa come ha fatto Corbyn al Glanstonbury festival? Beh, se ce la fate, siete degli eroi. Perchè il coro inglese sottolinea l’assoluta dedizione ad un idea, senza mai cambiare idea. Dal 1983 al 2017. Chiunque fosse al governo, loro o noi. Dagli arresti per le manifestazioni anti apertehid, a quelli per il dialogo con i terroristi dell’IRA, dal rifiuto che lo portò di nuovo sulla soglia del carcere per l’opposizione alla Poll tax dei conservatori, ai 429 voti in dissenso contro il governo Blair, compreso il no alle sue guerre. Giuste o sbagliate, che vi piacciano o no, le sue sono convinzioni. Invece io, voi, dovremmo stare insieme con uno che appena sei mesi fa voleva stravolgere la costituzione, essendo per di più non un carneade ma un rispettatissimo avvocato che quindi qualcosina deve aver studiato. Dovrei, dovremmo, farci travolgere da un brivido orgasmico di fronte a gente che dice abolire l’articolo 18 è stato un errore, dopo aver predicato la lealtà al governo che lo aboliva, così come prima sosteneva che il pareggio di bilancio in costituzione “ma siamo matti” e poi giù a votarlo. Dovrei, dovremmo, in nome del meno peggio, esultare per gente il cui progetto è, in soldoni, tornare a quel PDS che proprio essi sciolsero facendoci la lezioncina sul futuro come se già quel PDS non fosse stato artefice dei primi passi di smantellamento di welfare e tutele, come se Corbyn avesse, bel bello, riproposto nel manifesto for the many not the few il programma di Blair. Dovrei, dovremmo continuare a credere nella retorica europeista che ci impedisce di nazionalizzare le banche fallite ma non di regalare 5 miliardi a Banca Intesa perchè ne rilevi i buoni affari, mentre Corbyn caccia dal suo governo ombra chi vota in parlamento contro la volontà popolare espressa dal referendum sulla Brexit, capito Pisapia?. Oh! Jeremy Corbyn.

9 commenti:

  1. Che dire di piu' da noi i vecchi sono rincoglioniti altrove sono ringiovaniti

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  2. Caro Massimo !
    Se la mettiamo cosi siamo lontani anni luce !!!
    L'unica cosa che mi rimane forse un pelino sensata e' quella di tentare di togliere il Bomba dal timone del PD...prima che si vada a schiantare come il Titanic !!!
    Ma credo che ci vorra' ancora mooooooolllltoo tempo !!!
    Sic !!!

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    1. Ma guarda che è tutto il PD come struttura di pensiero che è l'Iceberg, altro che il Titanic! La nave si è schiantata al Lingotto, forse col discorso di D'Alema che additava la Corea del sud come modello contro Cofferati, o prima con la resa di Trentin alla concertazione di Ciampi.

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    2. Allora...Addio mio bell'addio....che mai più ti rivedrò....

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  3. Rilevo un'altra differenza con tutti (proprio tutti) i cespugli della sinistra italiana: Corbyn dal 1983 ha condotto le sue battaglie all'interno della stessa formazione politica senza mai diventare cespuglio inevitabilmente destinato e all'irrilevanza politica.

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  4. ma noi li abbiamo avuti in Italia dei leader di Sinistra che menavano vanto di non cambiare idea, da Cossutta e Bertinotti in giù, fino a Fratoianni. Solo che uscivano dal tronco principale per diventare cespugli, come scritto nel commento di Daniele, precendente a questo mio. Del resto Jeremy è un trascinatore inter-generazionale, come ha dimostrato al Concerto citato (ho visto il discorso in originale su YouTube). Certo conta il fatto che non si contraddica, ma ha anche altre doti

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    1. Certo, quello che dici è vero. Tuttavia la costanza ti consente di esserci quando il momento arriva ( e può anche non arrivare). Lenin era un povero profugo senza futuro ma dal 905 al 17 non cambiò idea. I nostri non hanno saputo aspettare.

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    2. Vero. Cinico (quindi saggio) e puntuale

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